Piani e Programmi

Piano Territoriale Provinciale di Teramo

Il P.T.P. fa riferimento ai seguenti obiettivi strategici:

  • Promuovere una politica di rafforzamento dell'assetto storico della parte interna della provincia, nella più ampia prospettiva di valorizzazione dell'Appennino -Parco d'Europa.
  • Garantire, con una apposita disciplina urbanistica a livello provinciale/regionale e comunale, la tutela  ed il corretto uso delle risorse naturali, con particolare riferimento a quelle idriche fluenti e di falda.
  • Destinare prioritariamente le risorse disponibili al mantemimento migliorativo del patrimonio fisso sociale esistente, sia pubblico che privato, con particolare riferimento al recupero dei tessuti edilizi consolidati (compresi quelli storici) ed alla sistematica riqualificazione delle periferie recenti.
  • Promuocere la diffusione delle attività produttive, delle attrezzature e dei servizi territoriali, così da assicurare a ciascuno di essi un livello di autonomia e di autosufficienza coerente con le rispettive dimensioni demografiche e acaratteristiche territoriali e infrastrutturali. In particolare, ai fini di una efficace "correzione" dei fenomeni di globalizzazione in atto, è necessario individuare e sostenere le attività produttive specifiche di ogni area, dall'agricoltura alla zootecnia alla sivilcoltura, all'artigianato artistico. Approfondimenti...


PST Favara "Dal governo della città alla governance dello sviluppo"

L’area del Piano strategico “dal governo delle città alla governance dello sviluppo” si colloca nella zona centro meridionale della Sicilia e insiste all’interno della Provincia di Agrigento comprendente i comuni di: Favara (Capofila); Aragona; Comitini; Joppolo Giancaxio; Porto Empedocle; Raffadali.. Tutto il sistema sub-regionale si organizza sulla reciproca interazione delle 4 maggiori polarità insediative, quali: Palermo, Agrigento, Trapani, Enna, capoluoghi delle rispettive Provincie. Il ruolo e le relazioni tra queste dipendono principalmente dalle dotazioni infrastrutturali e dalla presenza di servizi specializzati, cui dipendono i centri minori.
L’area ha una popolazione complessiva di 72.697 abitanti e si connota per l’alta densità abitativa e l’elevato sviluppo edilizio dei centri urbani maggiori (connessi spesso a fenomeni spontanei) e fenomeni di invecchiamento della popolazione ed impoverimento demografico dei centri urbani di minore dimensione.

PRG di Gela

Il disegno della Città nel suo insieme si presenta “accorpato”, e a nord viene stretto da una fascia che allinea zone verdi e di servizi, con aree destinate ad edilizia. Questa fascia nord, è delimitata da un grosso asse stradale che corre tra la Via Venezia e la tangenziale, alla quale è abbastanza vicino, formando una silohuette planimetrica ad “ali di farfalla”, il cui corpo coincide con la “Centralità Direzionale a Cuneo”, che sarà l’animatrice di quest’area nord.
Proprio il senso di questo disegno “accorpato” che il PRG prescrive, esprime funzionalmente, e quasi simbolicamente, la tendenza delle dinamiche realizzative, ad effetto centripeto, i cui riflessi potranno incidere nella dinamica di valore delle aree, favorendo con decisione, le azioni di recupero dei territori malversati dall’abusivismo.
Nel disegno del PRG come “raccomandazione”, si propone di assumere pienamente la prospettiva, già tratteggiata, di un possibile nuovo ordinamento di vaste fascie agricole fondato, come già si è detto, sulle reti del Turismo Relazionale Integrato (T.R.I.) e sulle “microcentralità” che lo configurano.
In questo modo le campagne intorno a Gela, appoggiandosi a questo genere di Turismo, potranno animarsi con relazioni internazionali organizzate da ogni sua “microcentralità”, e aiutate da tecnologie informatico-telematiche la cui innovazione applicativa era impensabile vent’anni fa. Si animano così vasti territori agricoli di inediti “valori” di centralità, affinati e potenziati per la prevista presenza attrezzata delle cosiddette “porte” del T.R.I.
E’ un assetto nuovo dei territori non urbanizzati rispetto al quale la città non è più il Centro, e la campagna il suo hinterland. 

PRG di Ragusa

Il "sito" si inserisce dentro i tessuti e vi proietta i suoi caratteri per largo raggio: sino al mare, che poi è vicinissimo. Fa parte di Ragusa; è inscindibile dalla città tanto che: "una facciata guarda la città e pensa alla campagna; l`altra guarda la campagna e pensa alla città. E l’aria sente la brezza marina che viaggia quattordici miglia per le terre" .
Questo eccezionale "sito" viene quindi scoperto tremila anni fa, elaborato, rielaborato nei millenni successivi e rilanciato dopo il terremoto del 1693 con nuove e coltissime invenzioni sul gemellaggio di due città, l’una incentrata sulla Cattedrale di San Giovanni e l`altra su quella di S. Giorgio, che son una sola. Esso si mantiene, viene difeso e arricchito con la vita produttiva di tutto l’altopiano punteggiato di masserie e di carrubi e disegnato da muretti a secco.

PRG di Enna

Il Piano si realizza attraverso la risposta ai seguenti punti.

  1. Recuperare un valore di centralità regionale per Enna e il suo territorio;
  2. Potenziare e valorizzare la forte vocazione turistica del territorio ennese (culturale, sportiva, naturalistica);
  3. Individuare le scelte più idonee per il sostegno e il potenziamento delle attività legate all’agro-alimentare;
  4. Tutelare e valorizzare i numerosi giacimenti archeologici e le aree vincolate a fini paesaggistici e naturalistici;
  5. Valorizzare e mantenere le aree verdi fra le tre parti di città (bracci di bosco);
  6. Ricompattare la città di Enna bassa attraverso la localizzazione di attrezzature territoriali e servizi locali e attraverso la ricucitura della viabilità esistente fra le due sponde del torrente Torcicoda;
  7. Risanamento ambientale dell’asta e delle aree libere da edificazione lungo il corso del torrente Torcicoda (nel tratto dalla villa Pisciotta all’asse della nuova tangenziale);
  8. “Riammagliare” le tre città attraverso una revisione unitaria dell’intera rete di strade esistente, facendo perno sulla realizzazione della nuova tangenziale e su sistemi integrati di trasporto pubblico (S.I.Tra.M.);
  9. Riqualificare e decongestionare la zona del “quadrivio di S. Anna” attraverso un progetto unitario che tenga conto delle numerose e diverse linee di forza e di debolezza dell’area.

PRG di Corleone

Il progetto di Prg e i Pue si propongono il contenimento dell'espansione diffusa a favore di uno sforzo diretto alla valorizzazione delle qualità ambientali, sia al fine del miglioramento dell’abitabilità, sia in vista delle opportunità di rilancio delle attività agricole del territorio e del suo inserimento negli itinerari archeologici e del turismo di natura. ln sintesi, le proposte del piano sono: la salvaguardia delle aree archeologiche, del patrimonio boschivo e del paesaggio silvo-pastorale e la conservazione degli elementi diffusi con caratteri storici, artistici, etnoantropologici e dei Iuoghi naturali ragguardevoli; la formazione del parco naturale del torrente e delle rocche; il restauro ed il recupero della citta storica e consolidata; il miglioramento dell'accessibilità al territorio, alla frazione di Ficuzza ed alle diverse parti del centro abitato, attraverso il raccordo trasversale con il sistema infrastrutturale di costa, un percorso panoramico montano ed una bretella che muta il sistema di ingresso "sequenziale" al centro abitato in un sistema "a pettine"; la ricucitura dei tessuti urbani recenti e delle centralità storiche attraverso individuazione opportuna nelle aree inedificate di servizi urbani e territoriali, con particolare attenzione alle carenze più eclatanti: parcheggi, aree per lo sport e luoghi per trasformazione dei prodotti agricoli e la cultura e il tempo libero; l’offerta di aree attrezzate per insediamenti nel settore della ricettività turistica alberghiera e complementare; l’offerta di localizzazioni favorevoli ad insediamenti produttivi legati trasformazione dei prodotti agricoli e per attività artigianali. In questo quadro si sviluppa un adeguato futuro produttivo ed occupazionale di Corleone in relazione alle valenze che quest’area interna della Sicilia, ma molto vicina alle due coste, possiede.
Strumento di tale prospettiva che vuole portare Corleone fuori dalla sua "internità", dal suo isolamento, sono i Pue per l’insediamento di imprese artigiane, per una polarità alberghiera oltre che per i fabbisogni residenziali ed il Ppe del centro storico che comprende l’ambiente torrentizio e le aree di margine.

PRG di Caltagirone

Il riordino formale planivolumetrico della nuova espansione ha come punto di maggiore applicazione la sistemazione "quadricolata" in fondo a viale Europa, che si realizza tramite il disegno delle architetture presentato dalla "prescrizione esecutiva".
Per realizzare il "ridisegno"si é individuata una "maschera di riordino" con forma di scacchiera quadrata. In un primo tempo si é tentato di applicarla a tutto campo sulla stessa direzione e poi, via via, si é riarticolata per lembi e orientamenti diversi. Si é andata, cosi, facendo aderire la “maschera di riordino" ai vari impianti preesistenti e diversamente orientati fino a individuare come punto sensibile del sistema, proprio quello che risulta come efficace, tentando una modifica significativa e con i massimi riflessi di riordino, per tutto l’impianto della nuova Caltagirone.
La nuova “sistemazione quadricolata" é chiave di volta formale di tutto l’impianto planimetrico che individua l’area terminale delle tre strade. Esse, con asse in Viale Milazzo, partono dalla base del triangolo di Poggio Fanales e giungono dove sorge il Palazzo di Giustizia e l’attuale Stadio comunale. Da qui la frase architettonico-urbanistica riflette il riordino su tutta la nuova città .
E’ una frase geometrica, centrale nella nuova espansione, che formalmente riesce a comporre le sue reti e i suoi angoli con l’andamento curvo e sinuoso di altre parti del nuovo impianto.
A partire da questa parte centrale, e più significativa, riordinata secondo un più chiaro e semplice assetto geometrico, la nuova Caltagirone appare tutta compresa in una forma di “grande ventaglio" che si adagia sul pianoro, e per la quale l’impugnatura è nel Vallone Santa Caterina. Dal ventaglio, nel centro, emerge sempre il triangolo di Poggio Fanales.